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Dopo la visita del Velo di Sant’Agata, la voce degli studenti e il racconto del TG

La riflessione sulla festa di Gaetano Cosentino di III M e il servizio del TgR-Sicilia che ripercorre i momenti salienti della visita della reliquia

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Dopo la visita della reliquia del Velo di Sant’Agata, che ha suscitato profonda partecipazione nella comunità scolastica, ecco la riflessione di uno dei nostri studenti: Gaetano Cosentino di III M:

“In cosa percepiamo immediatamente la grandezza della festa di Sant’Agata? Certamente nella sua straordinaria partecipazione. Decine di migliaia di persone accorrono da ogni parte della città e del mondo per abbracciare la giovane Santa che torna a percorrere le vie della sua Catania dopo un anno di trepidante attesa.

I devoti sono moltissimi, ma anche diversissimi; ad attendere la patrona e ad accompagnarla nei tre giorni di festa troveremo infatti donne e uomini le cui storie non sempre trovano tante affinità, professionisti rinomati e umili operai, ricchi possidenti e poveri nullatenenti, ma anche vecchi e giovani, ragazze e ragazzi, credenti e non credenti, buoni e disonesti, catanesi e forestieri… eppure il 5 Febbraio migliaia di voci si uniscono all’unisono e inneggiano alla santità della piccola Agata. “Tutti devoti tutti!”: tutti devoti di una fanciulla che si è resa incarnazione di un messaggio potentissimo, sommo sacrificio per Amore e amore della Libertà; tutti devoti di Agata, che non ha avuto paura di patire le sofferenze del martirio pur di affermare le sue incontrovertibili convinzioni; tutti devoti della giovane vergine che ha saputo opporsi alle violente attenzioni di un uomo spietato e senza scrupoli.

Ecco che il messaggio più profondo della festa si fa manifesto nell’unione, oltre ogni tipo di diversità, di tante vite rese vicine dalla condivisione della forte esperienza di Agata, patrona di tutti, e patrona di tutta Catania. Quale fortuna per noi catanesi avere sempre al nostro fianco un così fulgido esempio di virtù al quale costantemente ispirarci. All’interno del sito archeologico romano di piazza Stesicoro, nei luoghi del martirio, trova bellissima collocazione un’iscrizione latina recitante: “Per me civitas catanensis sublimatur a Christo” che suggella l’inscindibile rapporto della comunità con la sua figlia prediletta.

Che la vita di Agata sia, dunque, sempre per noi monito contro le disuguaglianze che la nostra città vive, che possa il sacrificio di questa giovane ragazza farsi appello materno alla nostra coscienza per perseguire sempre la virtù del singolo che si estrinseca con la felice convivenza nella società, e che possa infine la sua incrollabile tenacia dare conforto alle nostre debolezze ed essere universale messaggera di speranza in un mondo dove il futuro è sempre più popolato da troppi punti interrogativi, nell’anno in cui a questa virtù è stato dedicato pure il santo Giubileo.

Poniamoci quindi dinnanzi alla festa con occhi nuovi e avviciniamoci sempre più all’insegnamento di Agata, giovane donna che ha consacrato la propria vita all’Amore.
W Sant’Agata patrona di tutti.” Gaetano Cosentino, III M

Qui il servizio del TgR- Sicilia dedicato all’evento, dal minuto 11:14